Come nasce

L’Associazione Nazionale dei Produttori di Quinoa (ANAPQUI) fu fondata il 3 dicembre del 1983, a seguito del Primo Congresso della Confederazione Unica dei Lavoratori Contadini (CSUTCB), tenutosi nella città di La Paz. Durante questo congresso venne deliberata la costituzione dell’Associazione Nazionale Produttori di Quinoa, con la sua sigla ANAPQUI, affiliata al CORACA Nazionale come braccio economico dei lavoratori contadini della Bolivia CSUTCB, elevando lo slogan del recupero della terra, del territorio, della cultura e della lingua, e favorendo la pratica dell’autogestione economica amministrativa.

Com'è oggi

Oggi Anapqui è un’associazione nazionale di produttori di quinoa, un’importante organizzazione in un paese povero come la Bolivia e partner storico del Commercio Equo e Solidale europeo.
Anapqui è una federazione di nove associazioni regionali di produttori di quinoa. Ogni organizzazione regionale raccoglie famiglie contadine di produttori che vivono nell’area dell’Altopiano del Salar de Uyuni, ad un’altezza media di circa 3.800 metri sopra il livello del mare. In questi luoghi inospitali, dal punto di vista climatico e ambientale, troviamo popolazioni di etnie antichissime, Aymara e Quechua. In un paese che non offre molte opportunità lavorative, Anapqui contrasta il fenomeno dello spopolamento garantendo posti di lavoro qualificati e ben retribuiti e svolge un importante ruolo nella salvaguardia della biodiversità. Infatti, nonostante l’isolamento e le difficoltà, Anapqui nei suoi oltre trent’anni di attività è riuscita a crescere e a coinvolgere un maggior numero di produttori.

Come lavora

Sostenibilità ambientale

Anapqui ha avviato dal 2000 il Programma di Produzione di Quinoa Naturale, Proquinat. Il problema ambientale, e in particolare l’erosione del terreno e l’estensione della coltivazione di quinoa, che rischia di diventare una monocultura, rappresentano punti critici che Anapqui affronta per garantire un’economia sostenibile.

I produttori stessi sono i primi ad essere sensibili alle tematiche ambientali e per questo stanno sviluppando alcune azioni mirate, come:

  • garantire un periodo di riposo dei terreni coltivati (rotazione dei terreni tra coltivazione della quinoa e pascolo);
  • raccogliere la quinoa a taglio e non a strappo per mantenere la fertilità del suolo;
  • selezionare artigianalmente i semi all’interno delle unità produttive;
  • realizzare barriere con piante locali come la Tola al fine di proteggere il terreno dall’erosione dei venti e dall’attacco di animali;
  • sviluppare l’allevamento puntando a un incremento di camelidi come il lama per la concimazione naturale dei terreni.

L’azione combinata di questi strumenti sta già dando alcuni risultati interessanti e il finanziamento di queste azioni è stato possibile anche grazie al sovrapprezzo pagato dal Commercio Equo.

Sostenibilità sociale

Anapqui ha concluso un accordo con il governo boliviano per la fornitura a prezzi agevolati di quinoa biologica in fiocchi e grani che viene utilizzata per l’integrazione della dieta degli studenti delle scuole elementari del paese.
Il progetto subsidio familial è rivolto alle mense scolastiche con l’obiettivo di promuovere tra i bambini boliviani il consumo della quinoa, anche in aree che prima non ne facevano uso. In questo modo la quinoa trova spazio anche nel mercato nazionale e fa sì che grazie alla coltivazione biologica si porti avanti il rispetto della Pachamama, che nella tradizione quechua è la dea madre della terra, dell’agricoltura e della fertilità.

Cosa produce

La quinoa appartiene alla famiglia delle Chenopodiacee (come lo spinacio), è un alimento molto sano e completo, privo di glutine, ricco di proteine, minerali e vitamine e i suoi semi sono da sempre alla base dell’alimentazione delle popolazioni andine. La coltivazione del “grano madre” degli Inca era legata in passato a diversi riti sacri e, proprio per questo, era stata bandita dai conquistatori europei. Nonostante ciò, le realtà indigene dell’Altopiano hanno conservato dall’epoca precolombiana una forte identità. La terra è di proprietà della comunità e viene distribuita equamente tra i membri, in proporzione alle necessità ed alla capacità di lavoro della famiglia. Tutte le operazioni necessarie per la coltivazione della quinoa sono effettuate manualmente, dalla semina alla raccolta. I produttori, soci delle singole organizzazioni regionali, coltivano e consegnano la quinoa biologica al magazzino comunitario dove viene stoccata prima di essere inviata allo stabilimento di lavorazione di Challapata.