Come nasce

Il karité era già conosciuto ai tempi delle colonie e la tasse del Benin venivano pagate ai colonizzatori in noci di karité. Oggi, 16 milioni di donne in 17 paesi africani lavorano raccogliendo il karité, ma questo viene trasformato solamente da quattro gruppi industriali che impongono le proprie regole e i prezzi d’acquisto. L’estrazione avviene con solventi chimici e il burro ottenuto viene successivamente decolorato e “neutralizzato”. In questo modo le proprietà emollienti e protettive si riducono del 70% e rimane assai poco dell’albero della salute. Così viene infatti chiamato tradizionalmente l’albero del karité in molte lingue africane.
Karethic, fin dalla sua fondazione nel 2008, si propone come un’alternativa a tutto questo in Benin.

Com’è oggi

Karethic è un’azienda a conduzione familiare, il primo marchio è certificato biologico, equo, cruelty-free e vegano. Dalla produzione di karité in Benin nel cuore di Atacora, una regione riconosciuta Riserva della Biosfera dall’Unesco, alla fabbricazione di prodotti in Francia, l’azienda si impegna a preservare un intero ecosistema per massimizzare l’impatto sociale e ambientale positivo. Viene privilegiato un metodo di produzione artigianale e sostenibile che valorizzi e conservi il know-how di milioni di donne e le risorse del karité. Dal burro di karitè “Grand Cru”, fresco, puro, non trattato nascono cosmetici semplici, zero sprechi e zero inquinamento.

Come lavora

Le socie delle cooperative che collaborano con Karethic sono donne che vivono in zone rurali remote. Molte di loro sono analfabete, ma abituate alla trasmissione orale del sapere. Karethic ha saputo unire la tradizione ancestrale africana, arricchendola con le conoscenze della moderna agricoltura biologica. I campi, ad esempio, possono essere arricchiti solo con compost biologico, mentre non si può ricorrere a nessun tipo di insetticida. Molta importanza viene data all’alta qualità del karité perché l’industria cosmetica e farmaceutica richiedono un prodotto eccellente. Il rigoroso sistema di controllo garantisce una materia prima che deve mantenere “l’energia vitale” dell’albero della salute. Un prodotto di qualità viene pagato meglio e questo è molto importante per creare un tessuto economico nella zona settentrionale del Benin, afflitta dalla povertà.

Cosa produce

La responsabile di ogni cooperativa segue una formazione specifica sulla qualità, e sia le raccoglitrici che le lavoratrici coinvolte nella trasformazione del karité sono istruite sui principi della Carta di Qualità di Karethic e sul processo di tracciabilità della produzione. La delicata fase della raccolta avviene in gruppi di minimo 4 donne, che devono raccogliere solo i frutti caduti spontaneamente dall’albero (è proibito tagliarli!) perché questi avranno una percentuale più alta di materia grassa vegetale; la completa maturazione infatti garantisce più burro pregiato. Le raccoglitrici, lavorando in gruppo, si controllano vicendevolmente. Le noci devono poi essere bollite per un’ora, quindi essiccate per due volte a tempi stabiliti, prima di essere portate a Matéri, dove avvengono le fasi di lavorazione successive per ottenere il burro di karité secondo un processo artigianale che ne garantisce la conservazione di tutte le preziose proprietà.