Come nasce

85 famiglie di agricoltori bosniaci della zona di Prijedor in Bosnia Erzegovina, fortemente colpita dalla guerra negli anni ’90, si sono unite nel 2016 per raccogliere profumate erbe spontanee e coltivare lamponi e more, ingredienti principali di infusi e tisane naturali e benefiche. La guerra è stata durissima per questa particolare zona e molte sono le persone che hanno perso tutto, indipendentemente dal gruppo etnico di appartenenza. Nel 1998 è nato il progetto “Diventa imprenditore” il quale, dopo un periodo di formazione, ha permesso di ottenere un finanziamento per la start up e di iniziare un’attività imprenditoriale. Ha iniziato così la sua attività UPP, l’Associazione Agricoltori di Prijedor, divenuta poi nel 2016 UPPM. Oltre a tutelare e valorizzare le zone rurali, i soci di UPPM hanno avviato un’attività economica che favorisce la convivenza tra i diversi gruppi etnici e restituisce dignità alle persone.

Com’è oggi

La Bosnia è un paese con una situazione economica e politica stagnante, e le zone rurali attorno a Prijedor sono caratterizzate da scarsità di infrastrutture e spesso da un difficile accesso. Il lavoro di UPPM in questo contesto è particolarmente importante. Se l’obiettivo iniziale era di restituire dignità alle persone e di creare un percorso di convivenza e collaborazione tra i diversi gruppi etnici, ad oggi i risultati hanno superato le aspettative. UPPM può infatti offrire ai propri soci un lavoro remunerato in modo equo e, come dice il giovane coordinatore Drasko, “grazie ad Altromercato abbiamo acquisito competenze e abbiamo imparato a sviluppare un prodotto per il mercato europeo”.

Come lavora

UPPM si è data come obiettivo di unire le famiglie più deboli (vedove, madri con figli, famiglie disoccupate, famiglie con più di tre figli) e offrire loro la possibilità di coltivare dei mirtilli come mezzo di sussistenza di lungo periodo. Anche oggi, ad alcuni anni dalla fine della guerra, le condizioni di vita sono ancora molto dure e i salari minimi in Bosnia sono molto bassi.

Cosa produce

I soci di UPPM sono fieri del proprio progetto innovativo e ritengono di essere l’unica organizzazione dei Balcani che effettua l’essiccazione e macina i piccoli frutti di bosco. Il loro infuso ai frutti di bosco utilizza una percentuale molto elevata di more, lamponi, e fragole di bosco che lo rendono davvero unico. I lamponi sono coltivati da alcuni soci su piccoli appezzamenti in modo naturale, mentre more, mirtilli, fragole e le erbe officinali come timo, tiglio, iperico, biancospino, achillea, sambuco, menta, e rosa canina crescono spontaneamente nei boschi e nei prati incontaminati attorno a Prijedor. I soci di UPPM raccolgono le erbe spontanee rispettando la stagionalità e la prima essiccazione avviene in modo assolutamente naturale, nelle mansarde delle loro case.
Se uomini e donne colpiti dalla guerra sono partiti con l’idea di avviare un’attività economica a basso impatto ambientale, che anzi tuteli e valorizzi il territorio, non pensavano che avrebbero riscosso tanto successo. Hanno iniziato con la tisana di bacche di rosa canina e oggi hanno sviluppato quattro infusi con diversi ingredienti, tutti rigorosamente naturali, che danno benessere ad ogni momento della giornata.